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Lavoro: ecco le sei skill più richieste per i programmatori

Lavoro: programmatore informatico. Ecco le sei skill più richieste dalle aziende.

Lo sviluppo informatico è andato sempre più veloce, complice anche la digitalizzazione del mondo del lavoro. Per questo, sempre più persone scelgono i mestieri di programmatore informatico. Ma per trovare lavoro basta avere le giuste capacità in ambito informatico? La risposta è: no. Negli ultimi anni, con particolare attenzione all’ultimo periodo, le aziende sono alla ricerca di figure lavorative a tutto tondo, lasciando gli esperti monodisciplinari indietro rispetto agli altri.

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Ecco perché, spiega Andrea Ciofani, fondatore di AcademyQue, Business & Technology School partner Google e Hubspot che promuove il primo Bootcamp per programmatori e sviluppatori software all’interno di una academy a cui affiancare percorsi formativi in digital marketing e copywriting, è importante avere queste sei skills.

1)  Saper organizzare il proprio tempo

Soprattutto con l’imposizione dello smart working in molti luoghi di lavoro, è importante che chiunque da remoto possa avere a portata di mano gli strumenti digitali più all’avanguardia per saper gestire il proprio tempo e rispettare le scadenze, anche se da casa e da solo.

2) Comunicare con altre aree aziendali

Essere capaci di lavorare da soli e di portare a termine le proprie attività necessita della collaborazione degli altri o di un supporto nei confronti di altre persone. cco perché è importante saper sviluppare la capacità di comunicare anche con i colleghi del marketing, per esempio, utilizzando un linguaggio che sia comprensibile a entrambi. Come? Partecipando a corsi di formazione, per esempio, partendo dalle basi del digital marketing, che aiuteranno anche a migliorare la capacità di interazione con il cliente stesso.

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3)  Automotivazione: condividere i propri successi con gli altri

Il programmatore lavora in solitaria e, molto spesso, condivide successi e insuccessi solo con se stesso. Questo può provocare una rottura con i colleghi, oltre a un calo di motivazione personale, soprattutto con il lavoro da remoto che limita ancora di più i contatti. Bisogna far fronte a questa problematica e lavorare su sè stessi e sui propri colleghi, una buona soluzione è proprio la condivisione dei propri successi con altri.

4) Il programmatore informatico deve avere buone capacità di scrittura

Con il lavoro da remoto abbiamo riscoperto il valore della comunicazione scritta, insieme a quella verbale dettata dalle videochiamate. Comunicare efficacemente attraverso la scrittura è quindi diventata una prerogativa di tutti gli smart worker, anche in questo settore.

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5) Aggiornamento continuo

Non si tratta solo della parte nascosta dello sviluppo, fatto di codici e linguaggi informatici. Introdurre al manager una procedura,saper spiegare perché un’interfaccia grafica funziona meglio di un’altra, acquisire tecniche di persuasione con il cliente, sono competenze che si possono acquisire con percorsi paralleli allo sviluppo informatico che sicuramente miglioreranno anche la percezione dell’azienda e della persona stessa agli occhi del cliente.

6) Disciplina e capacità di analisi per il programmatore informatico 2.0

Si dice che la risposta media del programmatore alla domanda “Si può fare?” è sicuramente “Sì”, ma diventa un “Non lo so” quando si parla del tempo di sviluppo. Perché? Perché molti corsi di programmazione insegnano a programmare ma non a fare l’analisi, una cosa che lo sviluppatore deve assolutamente fare prima di mettere mano al codice. Quando non è il programmatore a fare l’analisi, è importante comunque che lui stesso sia in grado di leggerla, sia per risparmiare tempo, sia perchè è in grado di scoprire eventuali errori o, comunque, di migliorare il prodotto finale.

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